dislessia comprendere e accompagnare i disturbi della lettura

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Dyslessia: comprendere e accompagnare i disturbi della lettura

La dyslessia è un disturbo specifico dell'apprendimento della lettura, che colpisce il 5-10% dei bambini. Di origine neurobiologica, si caratterizza per difficoltà persistenti nel decodificare le parole scritte nonostante un'intelligenza normale e un insegnamento adeguato. Questa guida completa presenta le basi scientifiche, i segnali di allerta, le strategie di riabilitazione e gli strumenti pratici.

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Schede sillabe
Testi adattati
Lettura flash

Cos'è la dyslessia?

La dyslessia è un disturbo neuroevolutivo che colpisce specificamente l'apprendimento della lettura. Secondo la definizione del DSM-5, si tratta di un disturbo specifico degli apprendimenti con deficit di lettura, caratterizzato da difficoltà di riconoscimento delle parole, di decodifica e di ortografia.

Questo disturbo è persistente: non si tratta di un semplice ritardo che si recupererà col tempo. La dyslessia è presente fin dai primi apprendimenti e continua nell'età adulta, anche se si attuano delle compensazioni. Non è legata a un deficit intellettuale, a un disturbo sensoriale (vista, udito), a una mancanza di motivazione o a un ambiente sfavorevole.

🔬 Prevalenza e ereditarietà

La dyslessia colpisce 5-10% della popolazione, con una predominanza maschile (rapporto 2-3 maschi per 1 femmina, possibilmente legato a un sotto-diagnosi nelle femmine). Esiste una forte componente genetica: un bambino il cui genitore è dyslessico ha il 40-60% di rischio di essere lui stesso dyslessico. Sono stati identificati diversi geni coinvolti nella migrazione neuronale.

Cause e basi neurobiologiche

La ricerca in neuroscienze ha permesso di comprendere i meccanismi cerebrali della dyslessia. Oggi vengono considerate tre principali ipotesi esplicative:

L'ipotesi fonologica

È l'ipotesi più robusta scientificamente. Le persone dyslessiche presentano un deficit del trattamento fonologico: difficoltà a manipolare i suoni della lingua (consapevolezza fonologica), a immagazzinare temporaneamente le informazioni verbali (memoria fonologica) e ad accedere rapidamente alle rappresentazioni fonologiche (denominazione rapida).

L'ipotesi visuo-attentiva

Alcuni dyslessici presentano difficoltà di trattamento visivo: ampiezza visuo-attentiva ridotta (numero di lettere trattate simultaneamente), difficoltà di scansione oculare, sensibilità ai contrasti. Queste difficoltà possono coesistere con il deficit fonologico.

L'ipotesi cerebellare

Il cervelletto, coinvolto nell'automazione degli apprendimenti, presenterebbe un funzionamento atipico in alcuni dyslessici, spiegando le difficoltà ad automatizzare la lettura e talvolta i disturbi motori associati.

Tipi di dyslessia

TipoMeccanismo colpitoCaratteristiche
Dyslessia fonologicaVia di assemblaggio (decodifica)Difficoltà a leggere parole nuove e pseudo-parole, confusioni di suoni
Dyslessia di superficieVia di indirizzamento (riconoscimento globale)Difficoltà con parole irregolari, regolarizzazione ("donna" letta "dòna")
Dyslessia mistaEntrambe le vieCumulazione delle difficoltà dei due tipi, forma più frequente
Dyslessia visuo-attentivaTrattamento visivoSalti di parole/righe, difficoltà con parole lunghe

Segnali di allerta in base all'età

Prima dell'apprendimento della lettura (materna)

  • Ritardo nel linguaggio orale (parola tardiva, frasi brevi)
  • Difficoltà ad apprendere filastrocche e canzoni
  • Difficoltà a trovare le rime
  • Confusione nell'ordine dei suoni o delle sillabe
  • Difficoltà a memorizzare i giorni, i mesi, l'alfabeto
  • Storia familiare di dyslessia

In CP-CE1 (inizio dell'apprendimento)

  • Difficoltà ad associare lettere e suoni
  • Lentezza significativa nella decodifica
  • Lettura esitante, spezzettata, senza fluidità
  • Confusioni di lettere visivamente simili (b/d, p/q) o foneticamente simili (f/v, t/d)
  • Inversioni di lettere o sillabe
  • Difficoltà a memorizzare parole chiave frequenti
  • Divario crescente con i compagni

Oltre il CE2

  • La lettura rimane lenta e costosa
  • Comprensione alterata dallo sforzo di decodifica
  • Ortografia molto deficitario (disortografia associata)
  • Evitamento della lettura, fatica significativa
  • Impatto su tutti gli apprendimenti

Diagnosi della dyslessia

La diagnosi è effettuata da un logopedista dopo una valutazione completa del linguaggio scritto. Può essere posta solo dopo un insegnamento sufficiente della lettura (generalmente non prima della fine del CE1). La valutazione esamina:

  • La lettura: decodifica, fluidità, comprensione
  • L'ortografia: dettato di parole e di testo
  • Il linguaggio orale: spesso colpito anch'esso
  • La consapevolezza fonologica
  • La memoria fonologica e la denominazione rapida

⚠️ Diagnosi differenziale

Prima di concludere per una dyslessia, è necessario escludere altre possibili cause: disturbo visivo (valutazione ortottica), disturbo uditivo (valutazione ORL), deficit intellettuale (valutazione psicologica se in dubbio), mancanza di esposizione alla scrittura o insegnamento inadeguato.

Principi di riabilitazione

📝 Riabilitazione fonologica

Rinforzare la consapevolezza fonologica: manipolazione delle sillabe, delle rime, dei fonemi. Lavoro sulle corrispondenze grafemi-fonemi in modo esplicito e sistematico. È la base della riabilitazione, basata su dati probanti.

📖 Lavoro sulla fluidità

Una volta installata la decodifica, lavorare sulla fluidità (velocità di lettura) attraverso letture ripetute, letture cronometrare, letture flash di sillabe e parole. L'obiettivo è automatizzare per liberare risorse cognitive.

🔠 Approccio multisensoriale

Associare più canali: vedere la lettera, sentire il suono, tracciare la lettera (cinestetico). I metodi multisensoriali (tipo Orton-Gillingham) hanno dimostrato la loro efficacia.

📚 Lavoro sul lessico ortografico

Memorizzare le parole irregolari frequenti che non possono essere decodificate. Costituire progressivamente una riserva di parole riconosciute globalmente per fluidificare la lettura.

Strategie e adattamenti

Per facilitare la lettura

  • Carattere adattato: Arial, Verdana, OpenDyslexic, dimensione 12-14
  • Interlinea aumentata (1.5 a 2)
  • Spaziatura aumentata tra lettere e parole
  • Testi areati, non troppi testi per pagina
  • Colore di sfondo (crema, pastello) piuttosto che bianco puro
  • Guida di lettura (righello, finestra di lettura)
  • Sillabe colorate per testi difficili

Per ridurre il carico

  • Ridurre la quantità da leggere
  • Proporre testi audio in aggiunta
  • Leggere le istruzioni ad alta voce
  • Concedere tempo supplementare

I nostri strumenti da scaricare

🔤 Schede sillabe semplici

Schede di sillabe per l'allenamento alla decodifica. Sillabe semplici (CV, VC) poi complesse (CCV, CVC). Per la lettura flash e i giochi.

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📖 Testi adattati dyslessia

Testi con impaginazione adattata: carattere leggibile, interlinea aumentata, sillabe colorate opzionali. Diversi livelli di difficoltà.

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⚡ Lettura flash sillabe

Schede per l'allenamento al riconoscimento rapido delle sillabe. Migliora la fluidità e l'automazione della decodifica.

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🎯 Esercizi consapevolezza fonologica

Attività di manipolazione dei suoni: rime, sillabe, fonemi. Base della riabilitazione della dyslessia.

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Adattamenti scolastici

Gli studenti dyslessici possono beneficiare di un PAP (Piano di Accompagnamento Personalizzato) che formalizza gli adattamenti necessari:

AreaAdattamenti
TempoTempo supplementare, scadenze prolungate
SupportiDocumenti adattati (carattere, interlinea), testi audio
ValutazioneLettera delle istruzioni, QCM, riduzione del volume, non penalizzare l'ortografia
StrumentiComputer con correttore, software di sintesi vocale
MetodoPosto vicino alla lavagna, istruzioni riformulate

Domande frequenti

📌 La dyslessia può guarire?

La dyslessia è un disturbo duraturo di origine neurobiologica. Non si "guarisce" dalla dyslessia, ma una riabilitazione adeguata permette di compensare efficacemente le difficoltà. Molti dyslessici diventano lettori funzionali, anche se la lettura rimane spesso più lenta e costosa rispetto agli altri.

📌 Mio figlio inverte le lettere, è dyslessico?

Le inversioni di lettere (b/d, p/q) sono normali all'inizio dell'apprendimento e non indicano automaticamente una dyslessia. Diventano preoccupanti se persistono oltre il CE1 e si accompagnano ad altre difficoltà. Solo una valutazione logopedica può confermare o smentire una dyslessia.

📌 A che età si può diagnosticare una dyslessia?

La diagnosi di dyslessia può essere effettuata solo dopo un insegnamento sufficiente della lettura (generalmente alla fine del CE1). Prima di ciò, si parla di "rischio di dyslessia" o di "ritardo di lettura". Tuttavia, i segnali precoci (difficoltà nel linguaggio orale, nella consapevolezza fonologica) possono allertare già dalla materna e giustificare un intervento preventivo.

📌 L'intelligenza è normale nei dyslessici?

, per definizione. La dyslessia colpisce persone di intelligenza normale, anzi superiore. È un disturbo specifico che influisce solo sull'apprendimento della lettura e della scrittura, non sulle capacità intellettuali generali. Molti dyslessici hanno successo in vari ambiti.

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Articolo redatto dal team DYNSEO in collaborazione con logopedisti. Ultimo aggiornamento: dicembre 2024.

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