Grafica e scrittura: comprendere e accompagnare la disgrafia

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Grafica e scrittura: comprendere e accompagnare la disgrafia

La disgrafia è un disturbo della scrittura manoscritta che si manifesta con una scrittura lenta, illeggibile, faticosa o dolorosa. Colpisce il 5-10% dei bambini scolarizzati, può essere isolata o associata ad altri disturbi (dislessia, DCD, ADHD). Questa guida completa presenta le cause, le manifestazioni e le strategie di rieducazione efficaci.

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Grafica preparatoria
Lettere con frecce
Righe adattate

Che cos'è la disgrafia?

La disgrafia è un disturbo dell'apprendimento che colpisce specificatamente la qualità della scrittura manoscritta, in assenza di deficit intellettivo o di disturbo neurologico acquisito. Si caratterizza per difficoltà persistenti nell'esecuzione del gesto grafico, nonostante un insegnamento adeguato e una pratica sufficiente.

La scrittura disgrafica può presentare una o più delle seguenti caratteristiche:

  • Illeggibilità: lettere mal formate, non riconoscibili
  • Lentezza: velocità di scrittura significativamente inferiore ai pari
  • Fatica: esaurimento rapido durante la scrittura, dolori
  • Irregolarità: dimensione, inclinazione, spaziatura variabili
  • Tensione: tensione eccessiva, pressione troppo forte

🔬 Disgrafia e Disturbo Evolutivo della Coordinazione (DCD)

La disgrafia è spesso una manifestazione del DCD (precedentemente "disprassia"). Il DCD colpisce la coordinazione motoria in generale, e la scrittura in particolare. Tuttavia, una disgrafia può anche essere isolata o associata ad altri disturbi (dislessia, ADHD) senza DCD accertato.

I prerequisiti per la scrittura

La scrittura è un'attività complessa che mobilita numerose competenze. Le difficoltà in una di queste componenti possono causare disturbi del grafismo.

DominioCompetenze richiesteDifficoltà possibili
Motricità fineDestrezza digitale, coordinazione dei piccoli muscoli della manoGesto impreciso, goffaggine
Tono muscolareRegolazione della tensione muscolare, stabilità posturaleTensione o ipotonia, fatica rapida
Coordinazione occhio-manoGuida visiva del gesto, precisioneDifficoltà a seguire le righe, copia laboriosa
Percezione visivaDiscriminazione delle forme, orientamento spazialeConfusione di lettere, inversioni
Orientamento spazialeOrganizzazione nello spazio del foglio, senso della scritturaCattivo uso dello spazio, margini
Memoria cinestesicaAutomatizzazione dei tracciati, sequenze motorieGesto non automatizzato, ricerca del tracciato

Tipi di disgrafia

Esistono diverse classificazioni. Ecco i profili più frequentemente descritti:

Disgrafia motoria (o "goffa")

Legata a difficoltà di motricità fine e di coordinazione. Il bambino sa cosa vuole scrivere ma non riesce a controllare il suo gesto. Lettere mal formate, tremule, irregolari. Spesso associata al DCD.

Disgrafia spaziale

Legata a difficoltà di orientamento nello spazio. Il bambino ha difficoltà a organizzare il suo scritto sulla pagina: margini non rispettati, righe non seguite, spaziature irregolari, scrittura "a scalini".

Disgrafia legata alla dislessia

La disgrafia accompagna spesso la dislessia. Le difficoltà di rappresentazione fonologica impattano sulla codifica e possono ripercuotersi sul grafismo. L'attenzione rivolta all'ortografia sovraccarica la memoria di lavoro e degrada il gesto.

Disgrafia "crampo" o ipertonica

Caratterizzata da una tensione eccessiva e da una contrazione della mano. Scrittura premuta che a volte attraversa la carta, fatica rapida, dolori nella mano e nell'avambraccio.

Segni di allarme secondo l'età

Alla scuola materna (3-5 anni)

  • Evita le attività di disegno e colorazione
  • Difficoltà a tenere correttamente le matite
  • Tracciati tremuli o imprecisi
  • Non riesce a riprodurre forme semplici (cerchio, quadrato)
  • Colorazioni che sforano ampiamente

In prima-seconda elementare (6-7 anni)

  • Scrittura illeggibile nonostante gli sforzi
  • Lentezza importante nella copiatura
  • Lettere di dimensioni irregolari
  • Non segue le righe
  • Si stanca presto o si lamenta di dolori
  • Presa della matita atipica e contratta

Oltre la terza elementare

  • La scrittura non si automatizza
  • Divario crescente con i pari
  • Evita i compiti scritti, produzioni molto brevi
  • La qualità si degrada quando la velocità aumenta
  • Impatto sui risultati scolastici

Valutazione e diagnosi

La diagnosi di disgrafia è generalmente posta da un terapista occupazionale o da uno psicomotricista, i due professionisti di prima istanza per questo disturbo. Valutano:

  • La qualità della scrittura: leggibilità, formazione delle lettere, regolarità
  • La velocità di scrittura: numero di lettere al minuto, confrontato alle norme
  • La postura e la presa della matita
  • La motricità fine: destrezza, coordinazione
  • Il tono muscolare e la regolazione tonica
  • I prerequisiti visivi e visuo-spaziali

Test standardizzati come il BHK (Scala di valutazione rapida della scrittura) permettono di quantificare la disgrafia e di seguire l'evoluzione.

⚠️ Eliminare le cause secondarie

Prima di concludere per una disgrafia, bisogna eliminare le cause mediche potenziali: disturbi visivi (bilancio ortottico), disturbi neurologici, o dolori (ipermobilità articolare per esempio). Può essere necessario un parere medico.

Principi di rieducazione

La rieducazione del grafismo è condotta principalmente dal terapista occupazionale o dallo psicomotricista, secondo il profilo del bambino. Si basa su diversi assi:

1. Lavorare sui prerequisiti

Prima di lavorare sulla scrittura stessa, rafforzare le basi: motricità fine (manipolazione, ritaglio, pasta da modellare), postura, tono, coordinazione occhio-mano. Una grafica preparatoria (anelli, ponti, onde) può essere necessaria.

2. Correggere la presa della matita

Una presa tripode (pollice, indice, medio) è raccomandata ma non obbligatoria. L'essenziale è che la presa sia funzionale e non dolorosa. Adattatori (grip) possono aiutare. Attenzione: modificare una presa consolidata è difficile e non sempre necessario.

3. Automatizzare il gesto attraverso la ripetizione

L'obiettivo è che il gesto grafico diventi automatico per liberare le risorse cognitive. Questo passa attraverso una pratica regolare e strutturata, iniziando da tracciati semplici prima di passare alle lettere, poi alle parole.

4. Utilizzare modelli con frecce

Le lettere con frecce che indicano il senso del tracciato sono più efficaci di semplici modelli statici. Permettono di automatizzare il gesto corretto fin dall'inizio ed evitare le "cattive abitudini".

Strategie pratiche

Postura e installazione

  • Piedi appoggiati a terra, schiena dritta, avambracci sul tavolo
  • Foglio inclinato (30° verso sinistra per i destrorsi)
  • Tavolo all'altezza giusta: gomiti a 90°
  • Illuminazione sufficiente, proveniente dal lato opposto alla mano che scrive

Scelta del materiale

  • Matita di buona dimensione: né troppo sottile, né troppo spessa
  • Grip o adattatore se necessario
  • Carta con righe colorate: riga di base, riga del cielo, erba
  • Piano inclinato se necessario (migliora la postura)

Progressione dell'apprendimento

  • Iniziare con i gesti di base: tratti, anelli, ponti, onde
  • Introdurre le lettere per famiglie di gesti simili
  • Lavorare una difficoltà alla volta: prima la forma, poi la dimensione, poi il collegamento
  • Sessioni brevi e frequenti piuttosto che sessioni lunghe e distanziate

I nostri strumenti da scaricare

✏️ Schede grafica preparatoria

Tracciati di base prima delle lettere: tratti, anelli, ponti, onde, spirali. Progressione strutturata dal semplice al complesso. Diversi livelli.

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🔤 Modelli di lettere con frecce

Alfabeto con indicazione del senso e dell'ordine dei tracciati. Aiuta ad automatizzare il gesto corretto. Script e corsivo disponibili.

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📝 Righe di scrittura adattate

Rigature colorate (Seyès, doppia riga, righe di apprendimento) in diverse dimensioni. Aiuta nell'orientamento spaziale sulla riga.

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✋ Esercizi motricità fine

Attività per sviluppare la destrezza: manipolazione, ritaglio, piegatura, infilatura. Preparano la mano alla scrittura.

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Adattamenti e compensazioni

Quando la rieducazione non basta o in complemento, degli adattamenti permettono di compensare le difficoltà:

TipoAdattamenti possibili
Riduzione dello scrittoFotocopie delle lezioni, testi con spazi vuoti, quiz a scelta multipla piuttosto che risposte redatte
Tempo supplementareUn terzo di tempo in più, scadenze allungate per le produzioni scritte
Strumenti digitaliComputer, tablet con tastiera (a partire generalmente dalla terza-quarta elementare)
Supporti adattatiRighe colorate, carta speciale, piano inclinato
Valutazione adattataNon penalizzare la presentazione, valutare il contenuto

💻 Il passaggio al computer

Il computer è una compensazione efficace per le disgrafie severe, soprattutto a partire dalle scuole medie dove la quantità di scritto aumenta. Questo richiede un apprendimento della tastiera (dattilografia alla cieca idealmente) e un periodo di adattamento. La scrittura manoscritta continua ad essere lavorata in parallelo perché rimane utile in numerose situazioni.

Domande frequenti

📌 Chi rieduca la disgrafia?

Il terapista occupazionale e lo psicomotricista sono i due professionisti di prima istanza. Il terapista occupazionale si concentra sul gesto e l'adattamento del materiale, lo psicomotricista sugli aspetti tonici e posturali. I grafoterapisti (rieducatori della scrittura) intervengono anche, spesso in libera professione. Il logopedista può intervenire quando la disgrafia è associata a un disturbo del linguaggio scritto.

📌 Bisogna correggere una cattiva presa della matita?

Non sistematicamente. Ciò che conta è che la presa sia funzionale (permette una scrittura leggibile e fluida) e non dolorosa. Modificare una presa radicata da tempo è difficile e può destabilizzare temporaneamente la scrittura. È raccomandato il parere di un professionista (terapista occupazionale) prima di lanciarsi in una modifica.

📌 La disgrafia si corregge completamente?

Con una rieducazione adeguata, la maggior parte dei bambini progredisce significativamente. Tuttavia, alcuni conservano difficoltà residue nell'età adulta. Gli strumenti di compensazione (computer in particolare) permettono allora di aggirare il disturbo. L'obiettivo non è necessariamente una scrittura "perfetta" ma una scrittura funzionale che permette di comunicare e di imparare.

📌 La scrittura manoscritta è ancora utile nell'era del digitale?

Sì! Oltre all'aspetto pratico (prendere appunti, compilare moduli...), la scrittura manoscritta ha benefici cognitivi: favorisce la memorizzazione e l'apprendimento dell'ortografia. Gli studi mostrano che si ricorda meglio ciò che si è scritto a mano rispetto a ciò che si è digitato. Tuttavia, per i bambini disgrafici gravi, il digitale rimane un aiuto prezioso.

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Articolo redatto dal team DYNSEO in collaborazione con terapisti occupazionali. Ultimo aggiornamento: dicembre 2024.

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