Un’indagine sull’uso della tecnologia digitale tra i logopedisti

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Un’indagine sull’uso della tecnologia digitale tra i logopedisti

DYNSEO ha condotto un sondaggio tra i logopedisti per capire i loro bisogni in termini di strumenti di stimolazione cognitiva.

Ringraziamo i logopedisti che hanno risposto a questo sondaggio, che ci ha permette di elaborare degli strumenti adatti.

logopedista

 

In quanto logopedista, di quali patologie si occupa?

Abbiamo chiesto ai logopedisti di classificare in ordine di importanza le patologie trattate, tra dislessia, disturbi del linguaggio, ictus, disturbi della memoria MCI e Alzheimer.

Al 55%, sono i disturbi del linguaggio quelli trattati maggiormente.

Anche se l’ictus è solo all’11%, il 33% dei logopedisti lo colloca in seconda o terza posizione.
Ecco i dettagli, per ogni patologia, riguardanti la presa in carico, le funzioni cognitive da stimolare e come farlo.

Presa in carico della dislessia

Secondo i logopedisti che hanno partecipato al sondaggio, le principali funzioni cognitive su cui lavorare in caso di dislessia sono:

  • Memoria e attenzione, uditive e visive,
  • Funzioni esecutive,
  • Flessibilità mentale,
  • Pianificazione e anticipazione,
  • Disturbi dell’evocazione e della fluidità,
  • Memoria lessicale, fonologia,
  • Competenze ortografiche e morfo-sintattiche.

I logopedisti concordano sul fatto che, nel caso della dislessia, bisogna saper stimolare il desiderio di superare il disturbo con gioia e buonumore.
Uno dei programmi più utilizzato dai logopedisti per la dislessia è: RIDInet.

Presa in carico dei disturbi del linguaggio

Presa in carico dell’ictus

Le funzioni più comuni da riabilitare in una situazione post ictus sono:

  • il linguaggio,
  • la lettura,
  • la scrittura,
  • la memoria,
  • le funzioni esecutive,
  • la sintassi,
  • il lessico,
  • la pragmatica,
  • la categorizzazione
  • l’attenzione.

In situazione post-ictus, ecco alcune idee per rieducare le funzioni cognitive:

  • Far rinascere delle conoscenze e competenze verbali,
  • Rappresentare situazioni vicine al vissuto, specifiche del proprio ambiente,
  • Fare esercizi sistematici e pratici,
  • Stimolare la memoria di lavoro,
  • Lavorare su denominazione, designazione, abbinamenti ed interferenze,
  • Lavorare su compiti organizzativi, includendo elementi intrusi

Presa in carico dei disturbi della memoria

Le principali funzioni cognitive su cui lavorare nella malattia di Alzheimer sono:

  • Memoria,
  • Attenzione,
  • Comprensione verbale,
  • Funzioni esecutive,
  • Linguaggio,

Dalle risposte al sondaggio, sembra possibile, nell’ambito della malattia di Alzheimer, mantenere le capacità cognitive del paziente, ma sembra difficile rieducare le funzioni cognitive.

Gli esercizi di attenzione, memorizzazione e pianificazione devono essere eseguiti con il paziente, prestando attenzione a non infantilizzarlo.

Infine, tra i consigli che abbiamo preso in considerazione, citiamo quello di alimentare il desiderio di comunicare, e quello di compensare il deficit di memoria a breve termine attraverso la scrittura o le immagini mentali.

Quali esercizi o attività consiglierebbe a un paziente tra una seduta di logopedia e l’altra?

 

Sebbene le attività raccomandate dai logopedisti siano adatte a tutti i pazienti, i logopedisti intervistati ci hanno suggerito delle ottime idee di esercizi di stimolazione cognitiva, da fare a casa a seconda delle abilità e disturbi dei pazienti:

 

  • Esercizi che il paziente già padroneggia perché svolti durante le sedute, allo scopo di esercitarsi,
  • Lettura del giornale, parole crociate, apprendimento di brevi poesie, scrittura di ricette,
  • Giochi di parole, Scarabeo, giochi di società,
  • Giochi sonori.

In quanto logopedista, come si relaziona con i suoi pazienti tra una seduta e l’altra?

 

La maggior parte dei logopedisti non coltiva una relazione con i suoi pazienti tra una seduta e l’altra. Alcuni danno consigli preventivi e raccomandazioni, mentre altri alimentano il legame attraverso l’invio di qualche e-mail.

Cosa pensa dell’uso del tablet come strumento di stimolazione cognitiva?

Il 50% dei logopedisti pensa che l’uso del tablet come strumento di stimolazione cognitiva sia un’ottima idea in studio, mentre le opinioni sono più incerte nel caso di uso a domicilio.

Utilizzo del tablet in terapia:

Utilizzo del tablet a domicilio:

Conosce qualche programma di stimolazione cognitiva su PC/tablet?

 

I programmi citati sono quelli del RIDInet e DYNSEO (applicazioni Sofia e Roberto).

Li usa?

L’84% dei logopedisti usa dei software di stimolazione cognitiva su PC e tablet.

Con quale frequenza?

 

Il 20% dei logopedisti intervistati usa molto spesso un software di stimolazione cognitiva, e il 60% solo qualche volta.

Quali sono i benefici nell’uso dei software di stimolazione cognitiva in logopedia?

Ecco una lista dei vantaggi e dei benefici dell’utilizzo di questi tipi di software su tablet:

  • Il supporto mobile è leggero e reattivo,
  • È facile da usare rispetto a un PC: l’assenza di mouse rende possibile il lavoro faccia a faccia,
  • Presenta dei vantaggi rispetto alla carta: la presa in considerazione del tempo, la creazione di esercizi dinamici,
  • Gli esercizi proposti sono vari,
  • Può essere usato durante gli interventi domiciliari,
  • Gli esercizi possono essere fatti a casa in aggiunta, tra una seduta e l’altra,
  • Il supporto ha molto successo tra alcuni pazienti,
  • Infine, lo strumento permette di automatizzare le competenze grazie a un’esercitazione regolare, in particolare nel caso della dislessia.

Quali sono i punti deboli nell’uso di software di stimolazione cognitiva su tablet da parte dei logopedisti?

Ecco i vari punti deboli che ci sono stati segnalati:

  • I software esistenti non permettono di registrare i dati personali e di seguire i progressi di una persona sugli esercizi eseguiti,
  • Gli esercizi non sono sempre sufficientemente modulabili e regolabili.

Occorre inoltre tener conto di alcuni freni all’uso del tablet, in particolare l’affaticamento visivo. Oltre al fatto che lo schermo tattile può essere un limite, soprattutto nel caso di una ri-lateralizzazione della mano in seguito a emiplegia.

Utilizzerebbe un software di giochi di memoria con i suoi pazienti a domicilio, per monitorarne assiduità e progressi via internet?

 

Di fronte alla possibilità di utilizzare un software per monitorare i progressi dei suoi pazienti a distanza, il 50% dei logopedisti risponde “forse”, il 10% risponde “sì”.

Che prezzo in euro sarebbe disposto a pagare al mese per un abbonamento a tale servizio?

I logopedisti intervistati sarebbero disposti a pagare tra i 10 e i 20 euro per un abbonamento mensile a un software di monitoraggio a distanza.

Augurandoci che i risultati di questo sondaggio siano stati di vostro interesse, ringraziamo vivamente tutti i logopedisti che hanno partecipato!

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