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L’inibizione è un processo cognitivo complesso che ci permette di sopprimere o controllare i nostri impulsi e le nostre reazioni emotive e comportamentali. L’inibizione svolge un ruolo cruciale nella nostra capacità di regolare il comportamento e di adattarci a situazioni sociali complesse.

 

Definizione di inibizione

 

L’inibizione può essere definita come la capacità di sopprimere una risposta o un’azione automatica a favore di una più appropriata alla situazione. L’inibizione può essere applicata a diversi livelli di comportamento, dalla soppressione di una risposta motoria alla soppressione di una risposta emotiva o comportamentale.

L’inibizione è un processo cognitivo che si sviluppa gradualmente durante l’infanzia e l’adolescenza. I bambini tendono ad avere maggiori difficoltà a inibire i propri impulsi rispetto agli adulti, il che può portare a comportamenti impulsivi o aggressivi.

 

Inibizione e capacità motorie

L’inibizione è essenziale per la coordinazione motoria. Per esempio, quando giochiamo a tennis, dobbiamo inibire l’impulso di colpire la palla non appena si avvicina alla nostra portata. Dobbiamo invece aspettare il momento giusto per colpire la palla. I disturbi dell’inibizione possono causare difficoltà in compiti che richiedono una precisa coordinazione motoria.

I disturbi dell’inibizione motoria possono manifestarsi in forme diverse. La sindrome di Tourette, ad esempio, è un disturbo neurologico caratterizzato da tic motori e vocali involontari. Le persone affette da questo disturbo hanno difficoltà a inibire i propri tic, il che può portare a comportamenti socialmente inappropriati.

 

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Inoltre, i disturbi della coordinazione motoria possono essere associati a disturbi dell’inibizione. I bambini con ADHD spesso hanno difficoltà a coordinare i movimenti, il che può comportare difficoltà nelle attività fisiche come la danza o lo sport.

 

 

Inibizione e attenzione

 

L’inibizione è importante anche per l’attenzione e la concentrazione. Quando ci troviamo di fronte a delle distrazioni, dobbiamo inibire l’impulso a rispondere a queste distrazioni e mantenere la nostra attenzione sul compito da svolgere. I disturbi dell’inibizione possono portare a difficoltà di concentrazione e di attenzione prolungata.

L’ADHD è un disturbo comunemente associato a difficoltà di inibizione e concentrazione. Le persone con ADHD hanno spesso difficoltà a inibire i propri impulsi, il che può portare a interrompere gli altri o ad avere difficoltà ad aspettare il proprio turno. Inoltre, le persone con ADHD hanno spesso difficoltà a mantenere l’attenzione su un determinato compito, il che può renderle inefficaci nei compiti scolastici o lavorativi.

 

Inibizione e comportamento

L’inibizione è fondamentale anche per il controllo del nostro comportamento sociale. Per esempio, dobbiamo inibire l’impulso a dire qualcosa di inappropriato o a reagire in modo aggressivo quando una situazione sociale diventa tesa. I disturbi dell’inibizione possono portare a comportamenti impulsivi o aggressivi. Le persone con disturbi dell’inibizione possono avere difficoltà a controllare la rabbia, la frustrazione e l’impulsività. Per esempio, alcune persone con disturbo borderline di personalità possono avere difficoltà a inibire i comportamenti impulsivi e a controllarsi emotivamente.

I disturbi da inibizione possono anche essere collegati a disturbi alimentari come l’anoressia o la bulimia. Le persone affette da questi disturbi hanno spesso difficoltà a inibire gli impulsi alimentari, il che può portare a comportamenti alimentari estremi.

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Disturbi legati all’inibizione

 

I disturbi dell’inibizione possono avere effetti devastanti sulla vita quotidiana di una persona. I disturbi dell’inibizione possono comportare difficoltà nelle relazioni sociali, nelle attività lavorative e nelle attività della vita quotidiana.

 

Sostenere un bambino con ADHD

 

Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD ) è uno dei disturbi più comuni associati a difficoltà di inibizione. Le persone con ADHD hanno spesso difficoltà a inibire i propri impulsi, il che può portare a interrompere gli altri, ad avere difficoltà ad aspettare il proprio turno e a comportarsi in modo impulsivo.

Sostenere una persona con autismo

 

Anche i disturbi dello spettro autistico sono associati a difficoltà di inibizione. Le persone con autismo possono avere difficoltà a inibire i comportamenti ripetitivi e a mantenere l’attenzione su un determinato compito.

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Il disturbo borderline di personalità è anche associato a difficoltà di inibizione. Le persone affette da questo disturbo hanno spesso difficoltà a controllare l’impulsività emotiva e a mantenere relazioni sociali stabili.

 

Come migliorare l’inibizione

 

I disturbi dell‘inibizione possono essere migliorati con interventi psicologici e comportamentali. Le terapie cognitive e comportamentali possono aiutare le persone a sviluppare strategie per regolare gli impulsi e migliorare il controllo emotivo.

Gli interventi basati sulla mindfulness possono anche aiutare le persone a migliorare la capacità di inibire gli impulsi e controllare il proprio comportamento. Le tecniche di mindfulness possono aiutare le persone a prendere coscienza delle proprie emozioni e dei propri impulsi e a regolarli in modo efficace.

Anche l’esercizio fisico può contribuire a migliorare l’inibizione. L’esercizio fisico regolare può contribuire a migliorare la coordinazione motoria e a ridurre il comportamento impulsivo.

Inoltre, è importante mantenere uno stile di vita sano ed equilibrato. Le persone dovrebbero sforzarsi di mangiare bene, dormire a sufficienza e gestire lo stress in modo efficace. Uno stile di vita sano può contribuire a migliorare la regolazione emotiva e a ridurre i comportamenti impulsivi.

In conclusione, l’inibizione è un processo cognitivo complesso, essenziale per il controllo del nostro comportamento e delle nostre emozioni. I disturbi dell’inibizione possono comportare difficoltà nella coordinazione motoria, nella concentrazione, nel controllo dell’impulsività e nel comportamento sociale. Tuttavia, è possibile migliorare l’inibizione attraverso esercizi cognitivi e comportamentali.

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