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Uno dei vostri cari è affetto da afasia post ictus? Non sapete come fare per comunicare con lui? Non preoccupatevi, in questo articolo troverete tanti consigli per conoscere tutto ciò che c’è da sapere sull’afasia! 

L’afasia può essere un sintomo importante che si manifesta in seguito a un ictus, ma quest’ultimo può causare anche altre difficoltà. Dovrete quindi accompagnare la persona in seguito a un ictus in tutte le attività della vita quotidiana che sono diventate difficili.

 

 

Cos’è l’afasia?

 

Quando si parla di afasia, si parla fondamentalmente di un’alterazione del linguaggio che si verifica dopo un ictus. I sintomi possono cambiare da una persona all’altra. Per esempio, alcune persone possono avere difficoltà a trovare certe parole, mentre altre trasformano le parole in suoni senza senso. In un terzo caso, la persona può pronunciare solo alcune parole semplici come “sì”, “no” o “grazie”.

Le differenze nei sintomi sono dovute all’area del cervello colpita dalla malattia. Ogni area del cervello controlla funzioni diverse, e ci sono diverse aree del cervello che controllano il linguaggio.

  • Afasia di Wernicke: se la lesione é a livello dell’area di Wernicke, l’afasia si manifesta nel linguaggio recettivo. La persona avrà quindi delle difficoltà a capire il linguaggio orale o scritto. In questa situazione di può avere quella che si chiama “insalata di parole”, la persona parla a un ritmo normale, pensa di dire delle frasi esatte, ma in realtà le parole sono mischiate e il discorso é incomprensibile.
  • Afasia di Broca: se la lesione é a livello dell’area di Broca, l’afasia si manifesta nel linguaggio espressivo. La persona non ha nessuna difficoltà di comprensione, ma può avere delle difficoltà a trovare le parole esatte, parla lentamente e ha delle difficoltà a esprimersi.
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Chi sono le persone più a rischio?

 

Sono soprattutto le persone anziane che possono soffrire di afasia post ictus. Tuttavia, l’afasia può colpire anche persone più giovani e persino i bambini, sebbene quest’ultimo caso sia molto raro.

Spesso l’afasia si manifesta dopo un ictus, un trauma cranico oppure dopo una demenza. L’afasia é un sintomo che può aiutare a riconoscere una di queste situazioni. Riuscire a identificare una malattia velocemente é molto importante per essere presi in carico da un professionista sanitario e avere un supporto personalizzato.

Sia se l’afasia si manifesta in un bambino, un adulto o un anziano, c’é sempre una soluzione. A volte, é possibile recuperare alcune funzioni perse, grazie a un allenamento o una terapia. Inoltre, quando la lesione é più severa e che non é possibile recuperare la funzione persa, é possibile trovare delle soluzioni o delle alternative. In effetti é possibile comunicare con una persona afasia, se si conoscono le sue difficoltà e ci si adatta ai suoi bisogni.

Come comunicare con una persona afasica?

Comunicare con una persona afasica non sempre è facile. Ecco alcuni consigli che dovrebbero aiutarvi:

  • Dovete pronunciare delle frasi semplici e brevi. Naturalmente, lo scopo non è infantilizzare la persona, ma fare in modo che possa capirvi.
  • Dovreste anche fare domande alle quali la persona può rispondere “sì” o “no”. Come già detto, queste domande devono essere abbastanza semplici e corte, in modo che la persona afasica possa rispondervi. Dovete conoscere le parole che la persona é in grado di pronunciare e adattare le vostre domande in base alle risposte che può darvi
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  • È possibile inoltre accompagnare il vostro discorso con dei gesti. Questo permetterà alla persona afasica di capire quello che state cercando di comunicarle.
  • Potreste mostrare concretamente gli oggetti di cui state parlando, per migliorare la comprensione della persona afasica.

Inoltre, sappiate che esistono diversi strumenti che possono aiutarvi:

  • Un quaderno di comunicazione: può essere impostato con un logopedista, sotto forma di fotografie di vita quotidiana, in modo che possiate comunicare con la persona interessata.
  • Un supporto su tablet: ci sono applicazioni che sono molto ben studiate.

Come comunicare quando si è afasici?

 

Se soffrite di afasia, è molto importante capire e accattare che dovrete imparare un nuovo modo di comunicare. Questo significa che dovrete effettuare una rieducazione cognitiva, non necessariamente facile. Lo scopo di questo tipo di terapia è quello di interrompere l’isolamento dei pazienti. Infatti, quando una persona non può più comunicare come in passato, tenderà progressivamente ad isolarsi.

Se vivete con una persona afasica o la frequentate, dovreste cercare di essere comprensivi nei suoi confronti, e di ritagliarvi il tempo per parlare con lei.

 

La logopedia per rieducare un’afasia

 

Quando una persona soffre di afasia, un intervento rapido di un logopedista é essenziale. L’obiettivo del logopedista é di aiutare la persona a comunicare con i suoi cari. La comunicazione passa principalmente per la parola, ma quando questa non é accessibile, bisogna trovare altri modi di comunicare.

La prima cosa da valutare é se c’é la possibilità di recuperare la funzione del linguaggio totalmente o parzialemente. Se c’é questa possibilità, i primi obiettivi saranno si seguire la persona per ritrovare le competenze perse.

Nel caso in cui la persona non può recuperare le sue funzioni cognitive, il logopedista può dare delle soluzioni alternative, comme un quaderno di immagini o delle applicazioni specifiche.

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Potete quindi usare Roberto per un supporto generale. 

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