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L’ictus cerebrale colpisce ogni anno circa 150.000 persone in Francia e rappresenta la prima causa di disabilità acquisita nell’adulto. Per i sopravvissuti, il ritorno a casa dopo l’ospedalizzazione e la riabilitazione segna l’inizio di una nuova tappa: quella del riadattamento quotidiano. I professionisti dell’assistenza domiciliare svolgono un ruolo cruciale in questa fase, accompagnando la persona e ritrasmettendo il lavoro dei riabilitatori giorno dopo giorno.
Questa guida completa presenta le sequele frequenti dell’ictus, i gesti di aiuto adattati e come collaborare efficacemente con i professionisti della riabilitazione (logopedisti, ergoterapisti, fisioterapisti) per favorire il recupero e l’autonomia della persona accompagnata.
Comprendere l’ictus e le sue sequele
Cos’è un ictus?
Un ictus si verifica quando la circolazione sanguigna verso una parte del cervello viene interrotta, privando le cellule cerebrali di ossigeno. Due meccanismi sono possibili:
L’ictus ischemico (80% dei casi): un coagulo blocca un’arteria cerebrale.
L’ictus emorragico (20% dei casi): un vaso sanguigno si rompe e sanguina nel cervello.
In entrambi i casi, le cellule cerebrali della zona colpita muoiono, causando la perdita delle funzioni che controllavano.
Le sequele possibili
Le sequele dipendono dalla zona del cervello colpita e dall’estensione delle lesioni. Possono essere:
Motorie:
- Emiplegia: paralisi di un lato del corpo
- Emiparesi: debolezza di un lato del corpo
- Disturbi dell’equilibrio e della coordinazione
- Spasticità (rigidità muscolare)
Sensitive:
- Perdita o diminuzione della sensibilità di un lato
- Dolori neuropatici
- Negligenza di un lato dello spazio (eminegligenza)
Cognitive:
- Disturbi dell’attenzione e della concentrazione
- Disturbi della memoria
- Difficoltà di ragionamento e pianificazione
- Lentezza nell’elaborazione delle informazioni
Del linguaggio (vedi il nostro articolo sui disturbi del linguaggio):
- Afasia (difficoltà a parlare e/o comprendere)
- Disartria (difficoltà di articolazione)
Visive:
- Emianopsia: perdita di metà del campo visivo
- Diplopia: visione doppia
Emotive e comportamentali:
- Depressione (molto frequente)
- Labilità emotiva (pianti o risa incontrollabili)
- Affaticamento intenso
- Irritabilità
Della deglutizione:
- Disfagia: difficoltà a deglutire
I gesti di aiuto nella vita quotidiana
Principi generali
Incoraggiare l’autonomia: fare con la persona, non al suo posto. Ogni gesto che realizza da sola contribuisce al suo recupero.
Stimolare il lato colpito: incoraggiare l’uso del lato emiplegico, posizionarsi dal lato colpito per le interazioni.
Essere pazienti: tutto richiede più tempo dopo un ictus. Non affrettare.
Adattare senza sovraproteggere: trovare il giusto equilibrio tra aiuto e autonomia.
Applicare le indicazioni dei riabilitatori: rispettare le indicazioni date dai professionisti.
L’aiuto nei trasferimenti e negli spostamenti
Dal letto alla sedia (e viceversa):
1. Posizionare la sedia dal lato sano della persona (potrà appoggiarsi sul braccio valido)
2. Aiutare la persona a sedersi sul bordo del letto
3. Farle appoggiare i piedi a terra, il piede del lato colpito leggermente in avanti
4. Posizionarsi di fronte a lei, ginocchia contro ginocchia per bloccare
5. Sul conteggio di 3, aiutarla ad alzarsi guidandola dal bacino
6. Ruotare verso la sedia
7. Aiutarla a sedersi controllando la discesa
La camminata accompagnata:
- Posizionarsi dal lato colpito, leggermente dietro
- Tenere dalla vita o con una cintura da passeggio
- Camminare lentamente, al ritmo della persona
- Anticipare gli ostacoli
- Se la persona usa un bastone, deve essere dal lato sano
Le scale:
- Salita: il piede sano sale per primo, poi il piede colpito
- Discesa: il piede colpito scende per primo, poi il piede sano
- Tenersi al corrimano dal lato sano
- L’accompagnatore si posiziona a valle (in basso) per garantire la sicurezza
L’aiuto nella cura personale
Adattamenti per l’emiplegia:
- Privilegiare la doccia al bagno (più sicura)
- Sedile da doccia per sedersi
- Barra di appoggio dal lato sano
- Tappetino antiscivolo
- Incoraggiare a usare il braccio colpito il più possibile
La tecnica:
- Iniziare dal lato sano per permettere alla persona di partecipare
- Guidare il braccio colpito con delicatezza
- Asciugare accuratamente le pieghe cutanee (rischio di macerazione)
- Sorvegliare la pelle del lato colpito (la persona potrebbe non sentire le irritazioni)
L’aiuto nella vestizione
Principi:
- Iniziare infilando il vestito dal lato colpito
- Per svestire, iniziare dal lato sano
- Privilegiare i vestiti facili (chiusure a velcro, pantaloni ampi)
- Posizionare i vestiti a portata del lato sano
Tecniche:
- Per una camicia: infilare prima il braccio colpito, poi il braccio sano
- Per un pantalone: sedersi, incrociare la gamba colpita sulla gamba sana, infilare il pantalone
L’aiuto durante i pasti
Sistemazione:
- Sedersi ben dritti, leggermente piegati in avanti
- Utilizzare posate adattate se necessario (posate con manico grande, bordo del piatto)
- Disporre gli alimenti dal lato sano (in caso di eminegligenza)
- Evitare distrazioni durante il pasto
Se ci sono disturbi della deglutizione:
- Seguire rigorosamente le indicazioni del logopedista
- Adattare le consistenze secondo la prescrizione
- Far mangiare per piccole quantità
- Verificare che la bocca sia vuota prima del boccone successivo
- Non far parlare durante il pasto
- Posizione seduta mantenuta 30 min dopo il pasto
La collaborazione con i professionisti della riabilitazione
Il logopedista
Il logopedista interviene per:
- I disturbi del linguaggio (afasia, disartria)
- I disturbi della deglutizione
- I disturbi cognitivi associati
Il ruolo dell’assistente domiciliare:
- Applicare le indicazioni date per la comunicazione (vedi il nostro articolo sui disturbi del linguaggio)
- Rispettare le consistenze alimentari prescritte
- Osservare e trasmettere le difficoltà
- Stimolare la comunicazione nel quotidiano senza mettere in difficoltà
Esempi di indicazioni da applicare:
- « Non finire le frasi al suo posto »
- « Proporre scelte piuttosto che domande aperte »
- « Addensare i liquidi con tale polvere »
L’ergoterapista
L’ergoterapista lavora sull’autonomia nelle attività quotidiane. Può:
- Raccomandare ausili tecnici
- Proporre adattamenti del domicilio
- Insegnare tecniche compensatorie
- Rieducare i gesti del quotidiano
Il ruolo dell’assistente domiciliare:
- Utilizzare gli ausili tecnici raccomandati
- Rispettare le tecniche insegnate
- Osservare se gli ausili sono adattati
- Trasmettere le difficoltà incontrate
Esempi di ausili tecnici:
- Posate adattate (manici grandi, piegate)
- Tavola da bagno, sedile da doccia
- Infila-calze, pinza di prensione
- Barre di appoggio
- Rampa di accesso
Il fisioterapista
Il fisioterapista rieduca la motricità, l’equilibrio, la camminata. Può anche lavorare sulla spasticità e sui dolori.
Il ruolo dell’assistente domiciliare:
- Applicare le indicazioni per i trasferimenti e gli spostamenti
- Incoraggiare gli esercizi prescritti tra le sedute
- Vigilare sul corretto utilizzo degli ausili per la deambulazione
- Segnalare dolori o difficoltà nuove
Il coordinamento di équipe
Il quaderno di collegamento è essenziale per:
- Trasmettere le osservazioni quotidiane
- Annotare i progressi o le difficoltà
- Condividere le indicazioni tra professionisti
Le riunioni di coordinamento permettono di:
- Fare il punto sull’evoluzione
- Adattare gli obiettivi
- Armonizzare le pratiche
L’eminegligenza: una sequela poco conosciuta
Comprendere l’eminegligenza
L’eminegligenza (o negligenza spaziale unilaterale) è un disturbo frequente dopo un ictus dell’emisfero destro. La persona « ignora » la metà sinistra dello spazio e del proprio corpo, come se non esistesse.
Manifestazioni:
- Mangia solo la metà destra del piatto
- Si rade o trucca solo dal lato destro
- Si scontra con gli ostacoli situati a sinistra
- Non vede le persone che si avvicinano da sinistra
- Dimentica di vestirsi o lavarsi dal lato sinistro
Accompagnare una persona con eminegligenza
Stimolare l’attenzione verso il lato trascurato:
- Posizionarsi dal lato trascurato per parlare alla persona
- Collocare gli oggetti importanti dal lato trascurato
- Attirare l’attenzione: « Guardi a sinistra »
Garantire la sicurezza:
- Attenzione agli ostacoli dal lato trascurato
- Sorveglianza durante gli spostamenti
- Evitare situazioni a rischio
Durante i pasti:
- Ruotare il piatto per presentare gli alimenti dal lato trascurato
- Ricordare di mangiare tutto il piatto
Durante la cura personale:
- Ricordare di lavare il lato trascurato
- Guidare lo sguardo e i gesti verso questo lato
L’affaticamento post-ictus
Un affaticamento particolare
L’affaticamento dopo un ictus è diverso dalla stanchezza ordinaria:
- Non migliora sempre con il riposo
- Sopraggiunge rapidamente durante sforzi anche minimi
- Colpisce le capacità cognitive (concentrazione, memoria)
- Può durare mesi, persino anni
Adattare l’accompagnamento
Rispettare i ritmi:
- Prevedere momenti di riposo
- Pianificare le attività nei momenti di migliore forma
- Frazionare i compiti
Non sottovalutare:
- La persona non è « pigra »
- L’affaticamento è reale e invalidante
Osservare e segnalare:
- Un affaticamento che si aggrava può segnalare un problema
- Trasmettere all’équipe sanitaria
La depressione post-ictus
Un rischio maggiore
La depressione colpisce dal 30 al 50% delle persone dopo un ictus. Può essere:
- Una reazione psicologica alla disabilità
- Una conseguenza diretta delle lesioni cerebrali
I segni:
- Tristezza, pianti
- Perdita di interesse per le attività
- Disturbi del sonno e dell’appetito
- Affaticamento
- Pensieri negativi
- Rifiuto della riabilitazione
Il ruolo dell’assistente domiciliare
Osservare e segnalare i segni di depressione.
Mantenere il legame: essere una presenza calorosa e incoraggiante.
Stimolare dolcemente: proporre attività piacevoli senza forzare.
Valorizzare i progressi, anche minimi.
Non banalizzare: la depressione non è « normale » anche dopo un ictus, si può curare.
La stimolazione cognitiva dopo un ictus
L’importanza della stimolazione
Le funzioni cognitive possono essere colpite dall’ictus e beneficiare di una stimolazione regolare:
- Attenzione e concentrazione
- Memoria
- Funzioni esecutive (pianificazione, organizzazione)
- Linguaggio
Il programma SOFIA di DYNSEO è particolarmente adatto alla stimolazione cognitiva dopo un ictus. Gli esercizi sono progettati per adattarsi al livello di ciascuno e possono mirare a diverse funzioni cognitive. Utilizzato regolarmente, in complemento alla riabilitazione logopedica, SOFIA può contribuire a mantenere e migliorare le capacità cognitive.
Integrare la stimolazione nel quotidiano
Durante le attività quotidiane:
- Far partecipare alle decisioni (scelta dei vestiti, del menu…)
- Incoraggiare la conversazione
- Sollecitare la memoria (ricordare gli eventi della giornata)
Attività dedicate:
- Giochi da tavolo adattati
- Lettura se possibile
- Cruciverba, sudoku secondo le capacità
- Programmi di stimolazione cognitiva come SOFIA
La formazione e le risorse
Formarsi per accompagnare meglio
La formazione « Stimolare e creare legame con i giochi DYNSEO » permette di sviluppare le competenze relazionali e di stimolazione essenziali nell’accompagnamento post-ictus. Creare una relazione di qualità è fondamentale per mantenere la motivazione della persona nella sua riabilitazione.
Le risorse pratiche
La Cassetta degli attrezzi dell’assistente domiciliare di DYNSEO offre risorse concrete per l’accompagnamento quotidiano delle persone dopo un ictus.
Conclusione: partner del recupero
L’accompagnamento di una persona dopo un ictus è un lavoro di squadra dove ciascuno ha il suo ruolo. L’assistente domiciliare, con la sua presenza quotidiana e il suo coinvolgimento nei gesti della vita quotidiana, è un partner essenziale del recupero.
Le chiavi di questo accompagnamento sono:
- La comprensione delle sequele e delle loro implicazioni
- L’applicazione delle indicazioni dei riabilitatori
- L’incoraggiamento all’autonomia
- La pazienza e la benevolenza
- L’osservazione e la trasmissione
- La collaborazione stretta con l’équipe di riabilitazione
Ogni progresso, anche minimo, è una vittoria. Ogni gesto recuperato è un passo verso l’autonomia. L’assistente domiciliare, con il suo accompagnamento quotidiano, contribuisce a queste vittorie.
DYNSEO accompagna i professionisti con il programma SOFIA per la stimolazione cognitiva, la formazione per sviluppare le competenze e la cassetta degli attrezzi per il quotidiano. Perché il recupero dopo un ictus è una maratona, non uno sprint, e ogni attore conta.
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Risorse complementari DYNSEO:
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Articolo redatto da DYNSEO, specialista delle soluzioni digitali per l’invecchiamento positivo e l’accompagnamento dei disturbi cognitivi.