ATTENZIONE


L’attenzione è una funzione cognitiva utilizzata in quasi tutte le attività della vita quotidiana. Prestiamo attenzione agli oggetti e alle persone che ci circondano, ai suoni, alle immagini e a tutti gli stimoli presenti nell’ambiente.
È quindi importante stimolare l’attenzione per mantenere il cervello attivo.
“Le funzioni attentive ed esecutive sono le cosiddette funzioni cerebrali di “alto livello” che si infiltrano e controllano tutte le funzioni cognitive, permettendo così l’accesso alla conoscenza e all’apprendimento. Senza attenzione, non c’è apprendimento. I legami tra attenzione e memoria sono quindi diretti.
Sandrine Censabella, neuropsicologa e docente all’Università Cattolica di Lovanio.
Che cos’é l’attenzione?
L’attenzione è quindi la funzione cognitiva che ci permette di differenziare gli stimoli importanti da quelli che ci distraggono. In effetti, gli stimoli presenti nell’ambiente sono molti e il nostro cervello deve essere in grado di filtrarli per sapere dove concentrare la nostra attenzione (focus attenzionale). A seconda del nostro obiettivo, uno stimolo può essere importante o meno. Ad esempio, se sto cercando un amico in mezzo alla folla e so che è vestito di rosso, la mia attenzione si concentrerà sulle persone con la camicia rossa e il mio cervello non elaborerà gli stimoli delle persone vestite con altri colori.
Le capacità attentive ci permettono anche di rimanere concentrati su un’attività e di utilizzare tutte le nostre capacità per raggiungere il risultato. Se siamo distratti, impieghiamo più tempo per organizzare o portare a termine un’attività e, una volta terminata, potremmo non ricordare ciò che abbiamo fatto.
Le funzioni attenzionali principali sono generalmente quattro: allerta, attenzione selettiva, attenzione divisa e attenzione sostenuta.
I disturbi dell’attenzione
L’attenzione può essere più fragile in certe situazioni. Il principale disturbo dell’attenzione è l’ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder; in italiano disturbo dell’attenzione e dell’iperattività)). L’ADHD è spesso associata ai bambini perché è una difficoltà che emerge nell’infanzia, ma ci sono anche molti adulti che ne soffrono.
Esistono anche altre patologie che possono creare problemi di attenzione, come l’Alzheimer, l’ictus o i traumi cranici.
In tutte queste situazioni, le difficoltà possono essere varie: in generale, la persona può avere difficoltà a filtrare gli stimoli. Da un lato la persona percepisce tutti gli stimoli come importanti e quindi il suo focus attentivo si sposta rapidamente da un oggetto all’altro (ADHD), dall’altro il cervello non riesce a mantenere l’attenzione su uno stimolo e quindi si distrae facilmente.
Gli esercizi per allenare e migliorare l’attenzione
Allenare l’attenzione è molto importante e si può fare tranquillamente a casa. Naturalmente, se si soffre di una patologia o di un disturbo specifico, è bene chiedere consiglio al proprio medico o a un professionista sanitario.
Uno degli esercizi più efficaci per allenare l’attenzione è il doppio compito, cioè svolgere due attività contemporaneamente. Le attività dovrebbero essere di natura diversa, ad esempio cantare una canzone mentre si cucina un pasto o disegnare il simbolo dell’infinito (continuando a disegnarlo più volte sulla stessa forma) mentre si guarda un film.
Questa attività ha un doppio effetto: il cervello rimane attivo perché deve fare due cose, quindi è più difficile che l’attenzione venga attirata da un terzo stimolo. Dall’altra parte, in entrambe le attività ce n’è una che è meno importante dell’altra, quindi il cervello impara a concentrarsi sull’attività più importante. Ad esempio, se state cucinando e cantando, il vostro cervello si concentra sulla preparazione del pasto e canterete la canzone senza pensare alle parole.
In generale, per allenare l’attenzione, cercate di aumentare la quantità di tempo che dedicate a un’attività. Per esempio, se leggete il giornale per 10 minuti al giorno, provate ad aumentare a 13 minuti e poi a 15. È necessario aumentare gradualmente e mantenere il vostro ritmo.
I nostri giochi per lavorare sull’attenzione

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- La Scacchiera Pazza
- Cascata Infernale
- Bubbles
- ColorMind
- Spremi Meningi
- L’invasione delle Talpe
- I Pazzi Volanti
- Scoppia i Palloncini
- Forme a Incastro

- La Scacchiera Pazza
- Cascata Infernale
- ColorMind
- Spremi Meningi
- L’invasione delle Talpe
- I Pazzi Volanti
- Scoppia i Palloncini
- Forme a Incastro
1. Riconoscimento degli stimoli importanti
L’ambiente è pieno di stimoli. Uno stimolo non è importante di per sé, ma la sua importanza cambia a seconda della situazione o del nostro obiettivo.
Ad esempio, se si attraversa la strada e si sente un clacson, è uno stimolo importante perché potrebbe essere una situazione di pericolo, mentre se si è a casa e si sente un clacson all’esterno, non si deve necessariamente prestare attenzione.
Questo lavoro di filtraggio degli stimoli è un lavoro automatico svolto dal nostro cervello grazie all’attenzione. Se si hanno problemi di attenzione, questa funzionalità può diventare più fragile e in alcune situazioni potrebbe essere pericolosa. Per questo motivo è molto importante migliorare questa competenza.
Forme a incastro
In questo gioco, la persona deve guardare il modello e cliccare sul pulsante rosso quando la forma o il colore rappresentato sul modello si trova nell’area centrale dello schermo.
Le forme che appaiono sono molteplici, quindi la persona deve filtrare le informazioni e concentrarsi solo su un colore o una forma.

Con questo gioco è possibile migliorare la capacità di attenzione, il riconoscimento degli stimoli e il filtraggio delle informazioni.
È anche possibile giocare in due giocatori, ognuno dalla propria parte dello schermo. In questa modalità di gioco si lavora anche sulla velocità di risposta per essere i primi a premere il pulsante.
2. Riconoscimento degli stimoli distrattori
Così come ci sono stimoli importanti, ci sono anche stimoli che distraggono. Si tratta di stimoli forti o interessanti che non sono importanti per il nostro compito. La nostra capacità attentiva deve essere in grado di filtrare e cancellare questi stimoli.
Ad esempio, se state pulendo e sentite alla TV che sta iniziando il vostro programma preferito, potete smettere di pulire, concentrarvi sulla TV e dimenticare quello che stavate facendo. Certo, si può cambiare quello che si sta facendo, ma prima bisogna finire l’attività o almeno riordinarla un po’.
Anche in questo caso, uno stimolo non è necessariamente distraente o meno, dipende dalla situazione. È grazie alla nostra capacità di attenzione che possiamo identificare quando uno stimolo ci distrae.
I Pazzi Volanti
In questo gioco, la persona deve contare i palloncini che passano sullo schermo seguendo le istruzioni fornite.
Ci saranno palloncini di colori diversi e lui/lei dovrà contare i palloncini di un solo colore.
Bisogna quindi distinguere gli stimoli importanti (palloncini del colore giusto) da quelli distrattori (palloncini del colore sbagliato).

3. Focus attenzionale
Una volta selezionati gli stimoli importanti e quelli che ci distraggono, dobbiamo mantenere la nostra attenzione sull’attività per portarla a termine. Questa capacità ci permette di rimanere concentrati e di non distrarci.
Questa abilità è molto importante quando si guarda un film, si legge un libro o si parla con qualcuno per seguire il discorso.
Quando c’è una difficoltà, normalmente è questa funzione la prima a diventare più fragile. L’allenamento quotidiano può contribuire a migliorare le funzioni cognitive e quindi a ritardare l’insorgenza dei sintomi.
L’invasione delle talpe
In questo gioco, la persona deve cliccare sulle talpe che appaiono sullo schermo.
L’attenzione si attiva perché la persona sa che le talpe compariranno, ma non sa quando e dove.
Inoltre nel gioco ci sono diversi tipi di talpe: la talpa normale da cliccare una volta, la talpa con il casco da cliccare due volte e la talpa con gli occhiali da non cliccare. Oltre a prestare attenzione all’aspetto dello stimolo, la persona deve anche riconoscere il tipo di stimolo e agire di conseguenza.

In questo gioco ci sono più azioni da mettere in pratica e per farlo utilizziamo l’attenzione in modi diversi. In effetti esistono 3 tipi di attenzione: l’attenzione selettiva, l’attenzione divisa e l’attenzione sostenuta.
4. Attenzione selettiva, divisa e sostenuta
Esistono quindi diverse forme di attenzione: attenzione selettiva, attenzione divisa e attenzione sostenuta.
L’attenzione selettiva è la capacità di rispondere selettivamente a una singola fonte di informazione (visiva o uditiva) tra le altre, senza essere distratti da altri stimoli. Si tratta di una sorta di zoom attenzionale che ci permette di focalizzare la nostra attenzione su un particolare obiettivo.
Nella vita di tutti i giorni, facciamo quasi costantemente più cose contemporaneamente. Per farlo, dobbiamo allocare le nostre risorse attenzionali in modo ottimale, in modo da poter fare correttamente queste diverse cose (e non favorirne una a scapito delle altre). La condivisione delle risorse attenzionali è chiamata attenzione divisa.
L’attenzione sostenuta è la capacità di mantenere l’attenzione per un lungo periodo di tempo. È particolarmente richiesta a scuola, quando dobbiamo rimanere concentrati per diverse ore alla volta. Questo tipo di attenzione ci permette di portare a termine compiti lunghi e complicati.
Scoppia i Palloncini
In questo gioco la persona deve muovere un arco con delle frecce per mirare e colpire i palloncini del colore giusto.
La persona deve usare diverse abilità contemporaneamente: deve usare la motricità fine per mettere l’arco nella posizione giusta, guardare e immaginare la traiettoria dei palloncini, selezionare i palloncini del colore giusto in base alla richiesta e aspettare il momento giusto per scoccare la freccia.
Bisogna quindi utilizzare abilità visive, immagini mentali e abilità motorie, facendo attenzione a tutti gli elementi allo stesso tempo.

Il programma di Roberto
Una versione adattata per adulti autistici con disturbi lievi.

Il programma di Sofia
Una versione adattata per adulti e anziani più fragili
